La notizia che ognuno vorrebbe sentire le arriva nella notte tra sabato e domenica scorsi; sconfiggere un male tremendo da cui si è colpiti a soli diciotto anni e continuare così a vivere una vita serena fatta di progetti e sogni da realizzare ,una vita quanto più lunga e felice possibile !
Victoria Duval apprende di aver sconfitto il cancro, quel linfoma di Hodgkin che le era stato diagnosticato alla fine del mese di Giugno.
Questo il lieto fine per Vicky ; la giovanissima tennista americana ha subito dato la notizia dal suo profilo Instagram : «I am cancer free !».
La sua battaglia era iniziata durante le qualificazioni per il torneo di Wimbledon.
E’ dopo il primo turno di qualifiche che a Vicky viene data la tremenda notizia; ma lei, caparbiamente , tira dritto e va in campo raggiungendo il tabellone principale e mettendosi in luce nello Slam londinese con un ottimo secondo turno.
Purtroppo da quel momento inizia un’altra partita , la più dura che si possa immaginare; la lotta contro la malattia con lunghi ed estenuanti cicli di chemioterapia, ed inizia un nuovo incubo per il mondo del tennis, scosso appena due mesi prima dalla prematura scomparsa di Elena «Bally» Baltacha.
Ma il caso di Vicky Duval risulta , fortunatamente, analogo a quello di Alisa Kleybanova cui nel 2011 era stata diagnosticata la stessa malattia e che la sua guerra l’aveva vinta.
Si era dunque autorizzati a sperare; un cauto ottimismo aleggiava tra appassionati e fans della numero 114 del mondo, balzata agli onori delle cronache sportive per aver eliminato Samantha Stosur al primo turno degli US Open 2013.
Lei, Victoria , ha subito mostrato di quale tempra è fatta.
E non c’è da stupirsene.
La sua storia familare l’ha resa forte molto più di quanto una diciottenne normalmente sia.
Nata a Miami da una famiglia di origine haitiana è proprio ad Haiti che vive la sua infanzia.
Ma ben presto il dramma entra nella sua vita.
A sette anni, un gruppo di malviventi fa irruzione nella casa di suo zio e la rapisce insieme a due sue cugine.
Il sequestro dura poco più di undici ore , ma segna la vita della giovanissima Victoria e della sua famiglia ; i Duval decidono di tornare a vivere negli Stati Uniti.
Qui inizia la sua storia tennistica ed il tennis si rivelerà determinante nel prosieguo della sua vita familiare.
Nel gennaio 2010 , l’isola è scossa da un terribile terremoto e sarà con l’aiuto dei soci del club da lei frequentato che si riuscirà a portare rapidamente negli USA suo padre Jean-Maurice , rimasto ad Haiti ad esercitare la professione di medico , e sepolto sotto le macerie.
Sarà ritrovato vivo, ma con fratture gravissime che verranno curate in un ospedale americano.
Una vita dura che ha formato un carattere eccezionale ; non sorprende che la sua forza d’animo, il supporto familiare ed una fede incrollabile siano state le sue armi vincenti. state le
«Voglio tornare a competere» , queste le parole di Victoria all’indomani della diagnosi; il suo e nostro desiderio di vederla quanto prima scorazzare di nuovo sui campi è stato esaudito .
Bentornata Vicky!!