Tennista mirabile e grande allenatore, dopo 24 anni “Gattone” Mecir smette di essere coach del team slovacco. La sua prima vittoria in singolare avvenne a Rotterdam nel 1985. Raggiunse la prima finale del Grande Slam agli US Open del 1986, dove affrontò il connazionale numero 1 della classifica ATP Ivan Lendl: Lendl vinse la gara. Nel 1987 vinse 6 titoli di singolare e sei di doppio. L’anno migliore della carriera di Mečíř fu il 1988 alle olimpiadi di Seul: nelle semifinali di singolare maschile sconfisse lo svedese Stefan Edberg, in 5 set, mentre nella finale vinse contro Tim Mayotte in quattro set.
STILE DI GIOCO E PUNTI DI FORZA – Destro, magnifico rovescio a due mani, si muoveva molto bene, poteva sostenere scambi lunghi a ritmo basso per poi piazzare il vincente. Sapeva usare bene tutto il campo, con un ottimo tocco a rete e grande accuratezza. Era creativo ed imprevedibile, giocava molto d’anticipo e uno dei suoi punti di forza era la risposta al servizio Questo suo stile di gioco gli valse l’appellativo “Gattone” o “big cat” inventato dal grande Gianni Clerici. Soprannome azzeccato perché rispecchiava molto il suo modo di giocare che grazie alle sue movenze, appunto feline, nascondeva l’arte di piazzare la zampata improvvisa. CURIOSITA’: È stato l’ultimo giocatore a raggiungere la finale di uno Slam giocando con una racchetta di legno.
CAPITANO DI DAVIS – Dal 1994 al 2017, dopo quasi una vita a capo della squadra slovacca di Davis Cup oggi si chiude questa avventura per Miroslav Mecir. Ne prese la guida praticamente dal momento stesso che la Cecoslovacchia è stata divisa in 2 nazioni. Il suo nome è stato da sempre legato alla squadra slovacca tanto da eguagliare il record di Neale Fraser, un’altra leggenda che ha guidato la squadra australiana per altri 24 anni. Mecir lascia con uno score di 55 partite (34 vittorie, 21 sconfitte) e il rimpianto per quella finale amara nel 2005 contro la Croazia dove la Slovacchia andò molto vicina alla vittoria.
Franco Campagna