Nel ricambio generazionale che sta vivendo il tennis attuale, spiccano i soliti nomi alternati a qualche new entry (Tsitsipas, Humbert) che fanno parlare di se attraverso risultati di spicco. Noi andiamo a pescare nomi meno roboanti ma non di meno talento per parlarvi di tennisti che a nostro avviso, saranno spesso sulla bocca di tutti. Vi parlai di Rodionov e sta esplodendo, vi parlai di Hurcacz che ha avuto ottimi risultati anche negli Slam, ora vi parlo di questo gigante sudafricano destinato a prendere l’ereditá di Kevin Anderson. Nato a Citta del Capo il 24 febbraio 1997, cresce tennisticamente presso l’High Performance Tennis Academy di Cape Town presso il Sea Point Club di Bantry Bay con a capo il suo attuale coach Anthony Harris. A livello junior gioca molto poco collezionando risultati perlopiù in doppio, l’anno del debutto nel circuito Itf è il 2014 dove disputa solamente due match. Nel 2015 arriva subito la consacrazione a livello Itf con 4 titoli vinti e uno score impressionante di 50/13 tutto su superfici veloci. Facile capire il perché di questa sua preferenza, il ragazzo vanta 196 cm di altezza e un servizio davvero devastante con cui costruisce gran parte del suo gioco. Nonostante l’incrollabile fiducia di Anthony Harris, il salto nel tennis che conta fatica ad arrivare nonostante i 13 titoli Futures collezionati nei vari anni. Nel 2016 l’impatto con il circuito Challenger non é positivo, 4 match e altrettante sconfitte. Nel 2017 arriva la svolta proprio a Lexington dove supera il primo turno e da li, gioca un gran torneo in Canada a Vancouver arrivando ai quarti di finale dove viene estromesso dal nostro Stefano Napolitano. A Shenzen, arriva la qualificazione in un torneo Atp dove al primo turno perde lottando con Dolgopolov. A causa dei forfait in coppa Davis di Anderson, Harris si prende sulle spalle la sua nazione collezionando un ottimo record positivo di 8/2. Quest’anno, dopo tanti match di livello, Lloyd si impone proprio a Lexington dove vince il suo primo match in un tabellone principale a Livello Challenger e proprio contro Stefano Napolitano che lo eliminò nel torneo successivo in Canada. Ora il sudafricano ha raggiunto la posizione n 161 del ranking mondiale e a tal proposito il suo Coach ha rilasciato queste parole:”Per garantirsi un posto nella nostra accademia a Città del Capo, i giocatori hanno bisogno di mostrare talento, determinazione, lavoro duro, buone mani ed essere atletici. Ho visto tutti questi elementi in Lloyd , la cui altezza gli dà anche il vantaggio di un servizio letale. Ora che ha avuto una svolta vincendo un titolo Challenger, i prossimi obiettivi saranno di assicurarsi regolarmente posti negli eventi del circuito ATP e qualificarsi per i suoi primi tornei del Grande Slam. Noi siamo con Lloyd e il suo coach, li aspettiamo a breve nel tennis che conta.
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Allora non vale una mazza