Sarà un’edizione degli US Open destinata ad entrare nella storia, e non solo per l’emergenza sanitaria in corso. Per la prima volta in 140 sarà una donna, Stacey Allaster, ad esser la direttrice dello Slam newyorkese.
Lo scorso anno, nella finale in cui ha trionfato Bianca Andreescu – prima canadese nella storia a riuscirci – e in cui Serena Williams ancora una volta perdeva l’appuntamento con il record, la Allaster si trovava all’Arthur Ashe Stadium nel ruolo di amministratore delegato della USTA.
Quella finale, un derby Canada-Stati Uniti, ha avuto un sapore davvero particolare per lei. Da una parte la Williams con la quale aveva lavorato durante i suoi anni di presidenza alla WTA, dall’altra la Andreescu che le riportava alla memoria i suoi anni a Tennis Canada.
Una sfida emotivamente contrastante ma che in ogni caso la ha resa felice tanto che, ripensando al trionfo della giovane canadese ha dichiarato: “Quando ero a Tutto Canada sognavamo un momento come questo, che una tennista di quel paese potesse trionfare in un Major. È stato surreale ma bellissimo che l’impresa sia riuscita nel torneo in cui ero amministratore delegato”.
L’annuncio di Stacey Allaster come nuova direttrice degli US Open è arrivato a giugno e subito si è dovuta immergere in una situazione dove l’incertezza e l’ipotesi di un forfait proprio a causa della pandemia regnava sovrana.
“È un momento importante della mia vita ancora non ho avuto tempo di realizzare però. Questo è stato un viaggio impegnativo ma ho piena fiducia nel piano che abbiamo previsto e attuato per limitare i rischi” ha dichiarato.
Poi però la Allaster ha voluto sottolineare l’importanza del momento e dell’avere una donna alla guida: “Devo ringraziare Billie Jean King, Chrissie Evert, Martina Navratilova e con loro tante altre perché con il loro impegno io, come donna, posso assumere questa posizione di leadership, non solo simbolicamente”.
Nonostante tutte le precauzioni e la bolla creata per limitare gli spostamenti dei giocatori, la non presenza del pubblico, gli staff ridotti e la “bolla” in cui vivono i tennisti però al primo segnale di allarme gli organizzatori sono pronti a chiudere tutto: “Abbiamo ritenuto che disputare il torneo fosse la scelta giusta ma se in un qualsiasi momento si dovesse verificare un peggioramento della situazione saniatria siamo pronti a rispettare quello che sarà il volere della autorità locali”.
“La pressione è un privilegio” è la citazione di Billie Jean King incisa all’ingresso e Stacey Allaster non ha di certo paura delle responsabilità, perciò… Good luck!