22 Maggio 1987, una data che in Serbia credo insegnino nelle scuole di ogni ordine e grado, ma anche una data che ogni appassionato di tennis dovrebbe conoscere a memoria: per i pochissimi ignari in circolazione, oggi è il compleanno di uno dei giocatori più famosi di tutti i tempi, ovvero il serbo Novak Djokovic.
The Djoker, infatti, proprio oggi spegne 37 candeline, ed anzi, trattandosi di un personaggio dal caratterino prorompente ed esplosivo, potremmo parlare di 37 candelotti di pura dinamite tennistica. Come omaggiare e cosa regalare, in occasione del suo 37esimo compleanno, ad un atleta che nel corso della sua vita ha avuto tutto ma proprio tutto, titoli, fama e successo in quantità industriale?
Ho gugolato via Internet, tanto per rendermi conto dei suoi millemila record sportivi e scommetto che neppure lui immagini di averne conquistati una sfilza così lunga e variegata. In somma sintesi, ricordiamo solo i 98 titoli complessivi in bacheca, i 40 Master 1000, i 24 trofei Slam, le 7 ATP Finals, le 426 settimane da n°1 e mi fermo qui. E dunque cosa regalare ad un tipino del genere?
Personalmente a lui dono con convinzione il titolo onorifico di GOAT, Greatest of All Time, ovvero il più grande di tutti i tempi. Vero, ammetto che non esista un criterio universalmente accettato per stabilire chi lo sia in realtà ed è anche probabilmente quasi impossibile determinarlo con certezza, però la questione è già stata discussa ampiamente in passato, anche se al presente un po’ meno visto il periodo di appannamento di Nole, e dunque parlarne qui non è come dibattere del sesso degli angeli.
Oggi se qualcuno mi dovesse chiedere chi sia il più forte di tutti i tempi, il primo nome che mi viene in mente è proprio il suo. I numeri non mentono, a meno che non si voglia che mentano: nessun giocatore ha vinto come Nole, per così tanto tempo, ovunque e contro chiunque.
Certo, una parte cospicua di appassionati e osservatori afferma convinta che Roger Federer sia lui il più grande, grazie al suo tennis di pura poesia, ma se parliamo di poesia, per quanto mi riguarda il più grande poeta sarà per sempre John McEnroe: The Genius, tuttavia, ha vinto meno di un terzo degli Slam di Novak, e dunque non mi verrà mai in mente di affermare che sia lui il più grande di tutti i tempi.
Altri ancora sottolineano come Rod Laver con il suo doppio Grande Slam e Rafa Nadal con i suoi 14 Roland Garros possano essere loro considerati i GOAT del nostro sport. Le loro sono imprese davvero titaniche – e non saprei dire quale sia tra le due la più difficile da replicare, ammesso e non concesso che lo si possa fare – ma hanno in bacheca obiettivamente meno trofei di Djokovic. E se aggiungiamo il fatto che The Djoker abbia trionfato più di Rafa sul veloce e più di Roger sul rosso, ecco qui la prova provata dell’immensità tecnica del festeggiato.
Certo, il discorso del GOAT è un argomento che non ha e non avrà mai solide e incontrovertibili fondamenta teoriche, e forse riguarda più da vicino appassionati e tifoserie opposte, ma in considerazione di quanto fatto in carriera, credo che Djokovic si sia conquistato sul campo almeno il diritto al ribaltamento dell’onere della prova: non sta più a chi sostenga che lui sia il GOAT a doverlo dimostrare, bensì spetta a chi non lo ritenga tale di fornire i motivi del proprio dissenso.
Buon compleanno, Mr. GOAT, tanti auguri a te e 100 di questi giorni ancora, sebbene molti dei tuoi avversari forse non ne sarebbero proprio felicissimi…