A pochi giorni dall’inizio di Indian Wells, Toni Nadal analizza l’inizio di stagione del nipote.
““Non abbiamo iniziato bene l’anno nonostante ci siamo allenati bene. Io la causa dei problemi di mio nipote? Credo che mi diano abbastanza importanza e alla fine devo ringraziare. Se io sono la causa per cui gioca male, devo esserlo anche per i 14 Slam vinti. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Al mondo d’oggi le persone parlano di cose che non conoscono e non credo di essere la causa del perchè non vince come prima. Quando (Juan Carlos) Ferrero ha avuto un calo nessuno ha puntato Cascales” – ha detto Toni, che non seguirà Rafa ad Indian Wells.
“Non è che uno vince o perde per un motivo soltanto. Ho chiari in mente i motivi del perchè Rafa abbia smesso di vincere come prima. Il gioco del tennis è più veloce. Noi cerchiamo di essere più tattici. Ora, i primi due colpi sono molto più importanti nel tennis maschile. Senza servire molto bene, Nadal prima prendeva più facilmente l’iniziativa. Non è una scusa, ma è mancata tranquillità e fiducia nei momenti importanti. Negli sport come il tennis o il golf, sbagli due colpi e la tua fiducia diminuisce. È successo a Woods e Ballesteros.”
“Gli altri sport hanno apportato modifiche per adattarsi alle nuove caratteristiche e ai nuovi materiali, ma i leader del tennis sono restii a farlo. Con Ferrer ne abbiamo parlato a Melbourne e Rio, persone che hanno un tennis più tattico sono meno tranquilli contro avversari che ti giocano pim pam pum. Ora, è più difficile il tennis per chi ha un gioco di strategia. Per il pubblico questo tennis è meglio perché se prendiamo i punti migliori dell’anno sono scambi lunghi. Non è una scusa. Mai si sono fatti cambiamenti per favorire Nadal, ma per far si che la prossima generazione non giochi un tennis simile al baseball. Non so se Nadal potrà adattarsi a questo nuovo tennis, ma ci siamo. L’obiettivo è giocare a un buon livello nella stagione su terra.”
Questa l’opinione di Toni Nadal, anche se sembra dimenticarsi che Rafa ha fatto, della forza nello sfiancare l’avversario, uno dei suoi pregi, oltre ad una tenuta mentale fuori dal comune, che al momento gli è venuta meno.