Erano quasi quarantanni, dalla partecipazione alla finale di Roland Garros da parte di Adriano Panatta, che lItalia tennistica maschile non faceva la sua apparizione in un atto conclusivo di uno Slam. A rompere il digiuno ci ha pensato la coppia di doppio italiana di Davis formata da Simone Bolelli e Fabio Fognini.
La vittoria ottenuta la scorsa notte contro la coppia sesta testa di serie del tabellone formata da Rojer e Tecau è il risultato di una lotta durata quasi due ore, con la coppia avversaria che è riuscita a rimontare un set di svantaggio prima di arrendersi definitivamente allo strapotere della coppia azzurra. I Chicchi, così si sono fatti chiamare, con caparbietà e bravura sono riusciti ad agguantare la finale che disputeranno sabato contro la coppia transalpina Mahut-Herbert, carnefici in uno scontro allultimo respiro della quarta testa di serie del torneo, gli esperti Dodig e Melo.
Il risultato ottenuto fin qui è sicuramente sensazionale visto che sono la prima coppia nellera Open a raggiungere questo risultato. Gli ultimi sono stati niente poco di meno che il duo Pietrangeli-Sirola nel lontano 1959. Il duo italiano contemporaneo è formato da due tennisti di carattere diametralmente opposto. Il buon Simone è calmo, educato e paziente, mentre Fabio tutti questi pregi non li ha ma quando è in giornata ha quella cattiveria in più e quel carisma che sommati allimmenso talento danno un valore aggiunto alla coppia.
Coppia che è riuscita durante tutto il torneo ad eliminare anche avversari di un certo peso, anche se il sorteggio e lepilogo di altri match, hanno dato una grossa mano al duo azzurro. Tanto per citarne alcuni, la coppia numero uno del mondo formata dai gemelli Bryan, possibili avversaria dei Chicchi in semifinale, è stata esclusa prematuramente dal torneo.
Il gioco messo sul campo dal duo italiano ha convinto nonostante non sia dei più spumeggianti in campo. Infatti non si tratta di una tattica spregiudicata nel senso di conquista della rete e prettamente offensiva. Essendo fondamentalmente due singolaristi, prediligono il gioco da fondo alla ricerca del colpo jolly che metta in difficoltà gli avversari e che consenta loro di vincere il punto.
La tattica a quanto pare sembra essere efficace avendo già ottenuto altri buoni risultati nei tornei di doppio. I trionfi a Buenos Aires e Umago ne sono la più concreta testimonianza, senza tralasciare gli ottimi piazzamenti ottenuti perfino negli Slam, agguantando la semifinale altre due volte nel corso degli ultimi quattro anni.
Quello ottenuto stanotte è, come detto, un risultato straordinario anche per tutto il tennis italiano, in vista della Davis e del proseguo della stagione tennistica. Il connubio tra le doti dei due giocatori apparentemente diversi è lingrediente fondamentale di questo storico e importante successo.
Anche le ambizioni di questa coppia sono di buon auspicio. Si parla addirittura della partecipazione al Master di fine anno di categoria. Per raggiungere questobiettivo dovranno disputare molti tornei assieme e ottenere buoni risultati. Potrebbero però risentirne le prestazioni offerte nei match di singolare quando, oltre alla distrazione del doppio, sopraggiungerà inevitabilmente la stanchezza fisica.
Le loro dichiarazioni a caldo sono state: Ora ci vogliamo godere questo momento. Dopo due semifinali perse ecco la prima finale di Slam in doppio. È un altro pezzettino di storia del tennis italiano. Anche per i loro prossimi avversari si tratta della prima finale di doppio in carriera in uno Slam, con sensazioni ed emozioni che alla vigilia sono uguali su entrambi i fronti. Solo i più bravi, sia tecnicamente che mentalmente, la spunteranno e potranno fregiarsi del titolo di campioni dello Slam australiano.
Il nostro augurio, come è ovvio che sia, va alla coppia italiana, sperando ovviamente che oltre al successo di domani seguiranno altre vittorie nel circuito. La determinazione dei due appare fondamentale per il raggiungimento di questo scopo ma al contempo siamo sicuri che ciò ai nostri Chicchi non è la cosa che gli manchi.
Di Simone Marasi