Challenger Lexington: Sinner si guadagna i quarti di finale

Nel challenger di Lexington con un montepremi di 54.160 dollari, Sinner vince la sfida di ottavi di finale, sempre in tre set, contro l’americano Cressy (285 Atp) con il punteggio di 6-4, 6-7, 6-1. Non prima dell’una di notte (ora italiana), il giovane altoatesino incontrerà nell’incrocio di quarti di finale il giovane ventunenne coreano Lee (Atp 205), nonché testa di serie n. 5 del torneo.

Sinner, dopo aver vinto nella giornata tra martedì e mercoledì contro il russo Zakharov in tre set, ieri ha sfidato lo yankee Cressy, che, nonostante la classifica (285 del mondo), ha messo in difficoltà il pustorese. Lo statunitense dimostra subito di essere uno specialista della superficie: alto 1,98 m, serviva prime che superavano i 130 miglia orari (da cui sono nati 17 ace), utilizzando soluzioni in serve and volley e adottando in qualche occasione in risposta “cheap and charge”, aggredendo a rete l’azzurro che è stato costretto a giocare passanti complicati, al fine di superare “l’omone” americano.

Il match è durato 2 h e 14 m, anche se nessuno si sarebbe sorpreso se il match si fosse concluso un’ora prima.

Il primo set è stato molto equilibrato, fino al nono gioco, in cui l’italiano si è procurato due palle break, trasformando la seconda; successivamente sul suo turno di servizio, Sinner ha chiuso il primo set sul 6-4.

Il secondo set sembra “quasi” andare sulla falsa riga del primo: Sinner ottiene il break nel quinto gioco, però nel momento in cui il pustorese ha la possibilità di chiudere il match sul suo servizio, sul 5-4, ecco che perde per la prima volta nella partita il suo turno di servizio a zero. 5-5, 6-6, si arriva al tiebreak che potrebbe avere per l’azzurro dei risvolti psicologici difficili da amministrare e infatti così è stato: Sinner ha 3 match points (sul 6-5, 9-8 e 10-9), uno sul suo servizio, ma l’americano, che nel frattempo aveva avuto anche lui due set points, riesce a salvarsi (piazzando addirittura sul terzo match point un ace che viaggiava a velocità elevate con la seconda palla di servizio). Come di sovente accade in questo sport (che non a caso si chiama “lo sport del diavolo”, in quanto una leggenda narra che Mefisto all’inferno utilizzasse come palline da tennis le teste decapitate dei peccatori), Sinner cede di nervi e Cressy si aggiudica il secondo parziale per 12-10.

Jannik Sinner

Nonostante le occasioni mancate per chiudere il match, Sinner dimostra di non volersi sciogliere e nel terzo set in appena 30 minuti chiude per 6-1. Ancora una volta il pustorese, nel momento in cui sembra che stia per vincere, si fa rimontare, salvo poi però emergere da vero campione nei momenti difficili: infatti, dopo un secondo set perso in quel modo, non è da tutti tornare nel terzo set e sovrastare l’avversario. Ciò dimostra come il ragazzo stia maturando dal punto di vista mentale: non si scompone, rimane a galla, è sempre positivo negli atteggiamenti, non si lamenta, ma soprattutto non getta racchette per terra (come purtroppo accade a qualcun altro che conosciamo benissimo). Merito è sicuramente del suo coach Andrea Volpini, nonché di Riccardo Piatti, il quale aveva intravisto nell’allora tredicenne Sinner un grande talento, facendolo allenare nella sua accademia a Bordighera.

Oggi, non prima dell’una di notte, Sinner sfiderà nei quarti di finale il coreano Lee (205 Atp), quinta testa di serie del torneo, che nella sfida di ottavi di finale ha prevalso in tre set contro il russo Karlovskiy (255 Atp). L’italiano ancora una volta sarà il favorito. I quarti di finale garantiscono al tennista di San Candido 15 punti Atp, con la speranza che, con la vittoria di oggi, possano raddoppiare. Nel caso in cui Sinner vincesse il torneo, probabilmente entrerebbe tra i primi 150 del mondo. Ma un passo alla volta.

Donato Marrese

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