Il 2019 è stato indubbiamente un anno storico per il tennis italiano, con la vittoria di Fognini a Montecarlo, i clamorosi risultati ottenuti da Berrettini e l’ascesa di Sinner. Se c’è qualcuno che è passato in sordina, però, questo è Lorenzo Sonego, numero tre d’Italia e capace di entrare in Top 50, al numero 46 del ranking. Il tennista torinese ha anche vinto il suo primo titolo Atp ad Antalya e si è tolto notevoli soddisfazioni, come ad esempio giocare sullo Chatrier contro un certo Roger Federer.
Purtroppo il tennista azzurro non è riuscito ad invertire il trend negativo che aveva già caratterizzato il suo finale di stagione e sta faticando incredibilmente ad esprimere il suo tennis anche nel 2020. L’ultima vittoria di Lorenzo risale al torneo di Metz contro Otte, a metà settembre. Sono dunque ben 11 i ko consecutivi dell’italiano, il quale non è riuscito a riscattarsi neppure sulla sua amata terra battuta dopo tante sconfitte contro avversari blasonati su campi in cemento. Eppure le occasioni non sono mancate. Il primo turno contro Attila Balasz, numero 108 del mondo, a Cordoba era più che alla portata, ma anche l’esordio a Buenos Aires contro Cuevas non era un ostacolo insormontabile per un giocatore capace di spingersi fino ai quarti di finale nel Masters 1000 di Montecarlo. Paradossalmente, il miglior match disputato da Sonego in stagione è stato quello più difficile. Al primo turno dell’Australian Open, l’azzurro ha affrontato Nick Kyrgios e, dopo aver perso rapidamente il primo set, ha ceduto solo al tie-break nei due restanti parziali.
Probabilmente l’euforia e l’aria di novità che porta con sè una nuova classifica per l’italiano, che non deve più disputare le qualificazioni per accedere ai main draw dei vari tornei, ha condizionato la programmazione di Sonego, il quale ha scelto di prendere parte a tutti i tornei più importanti. A bocce ferme, però, viene il dubbio che forse partecipare all’Atp Cup non sarebbe stata un’idea così cattiva. Punti, soldi e un prestigioso ruolo da secondo singolarista garantiti, e magari anche qualche vittoria per dare fiducia.
Ciò che è accaduto ormai non si può cambiare, perciò è importante guardare al futuro con ottimismo e voglia di rivalsa. La prossima settimana Sonego prenderà parte all’Atp 500 di Rio de Janeiro, che l’hanno scorso è stato protagonista di una sorpresa con la vittoria di Djere, e poi lo rivedremo in campo in America, sui campi di Indian Wells e di Miami. Lorenzo non è infatti iscritto al torneo di Santiago del Cile e difficilmente giocherà qualche Challenger quella settimana. Eppure non sarebbe una decisione sbagliata. Basta prendere come esempio Cecchinato, che in un inizio di stagione disastroso – da lunedì uscirà dai Top 100 – ha trovato le uniche vittorie in un Challenger, a Punta del Este, perdendo in finale dopo aver avuto a disposizione anche vari match point. Qualunque sia la decisione relativa alla programmazione, bisogna agire prima possibile perché a breve scadranno punti pesanti. Nella stagione passata, infatti, Sonego ha centrato i quarti a Marrakech, ma soprattutto a Montecarlo, dove difenderà ben 205 punti.
Non ci sono dubbi sul fatto che Lorenzo stia lavorando con il suo team per superare questo difficile momento perciò è ancora presto per trarre delle conclusioni. Fatto sta che per uscire da questo vicolo cieco il dubbio è: solo crisi di risultati o c’è qualcosa che non va nel gioco, nella parte fisica o tattica? Probabilmente solo i prossimi incontri ci daranno le risposte adeguate. Certamente a Sonego non mancano l’etica del duro lavoro e l’umiltà, dunque siamo più che sicuri che in un modo o nell’altro ne uscirà. Ce lo auguriamo innanzitutto per il ragazzo, ma poi anche per il tennis italiano, che ha bisogno di un valido elemento come lui.