-Come milioni di appassionati in tutto il mondo, sono rimasto basito alla concretizzazione di un risultato tanto inaspettato quando sbalorditivo. Roger Federer è stato battuto da John Millman, giocatore con il quale, secondo pronostico, avrebbe dovuto semplicemente gestire le energie in vista dell’atteso quarto di finale con Novak Djokovic. Fino al punteggio, nel secondo parziale, di 5-4 40-15 e servizio, Roger sembrava condurre magistralmente le sorti di un match dominato, grazie ad una serie di smorzate vincenti e discese a rete che lo rendevano il giocatore più aggressivo visto dall’inizio dal torneo. Tutto pareva funzionare al meglio, gli anticipi lungolinea ed il gioco di volo esaltavano la platea presente tramortendo le velleità dell’australiano, costretto a frenetiche ed inutili rincorse. Dopo due set point sprecati, però, ecco l’errore gratuito (uno dei settantasei commessi a fine partita) che, d’improvviso, muta la trama dell’incontro. Una volee alta di dritto affossata in rete, palla break per Millman che la sfrutta e si porta sul cinque pari. Se non in maniera evidente, si avverte comunque, nell’elvetico, una demoralizzazione cocente, tradotta in un linguaggio del corpo sempre più incline alla rassegnazione. I piedi di Roger, solitamente rapidi e silenziosi, iniziano a farsi pesanti. Le gambe si muovono con maggiore lentezza, le spalle danno il via ai movimenti qualche impercettibile decimo di secondo dopo la normale routine. La palla è impattata con ritardo e gli errori si sommano in successione preoccupante. Dall’altra parte della rete l’australiano prende coraggio, trova traiettorie interessanti con il rovescio bimane, non cede alle accelerazioni svizzere rimanendo ben saldo sulla linea di fondo. Le occasione, per Roger, tornano ad esserci, ma la solita mancanza di cinismo, maggior difetto nell’aurea carriera della svizzero, non gli consente di concretizzarle. Il tiebreak del quarto set è giocato da Federer ad un livello infimo, palese rassegnazione ad una sconfitta imprevedibile. Dopo l’Australian Open, dove già il livello non fu in alcun modo comparabile a quello espresso l’anno prima, lo svizzero ha subito una lieve, ma costante, parabola discendente. Negarlo è sbagliato, il fatto è sotto gli occhi di tutti. Sbagliato è però anche, come già si inizia a leggere, invocare, per questa sconfitta, il prematuro ritiro. Non sarà John Millman a terminare la carriera del più grande giocatore di sempre e non sarà nemmeno il vociare dei tifosi stanchi di assistere alle sconfitte del proprio paladino.
-Carla Suarez Navarro è gioia per gli occhi e, elevando al cielo il suo apollineo rovescio, estromette con agio Maria Sharapova, colpevole, in soli 19 giochi, di ben 38 errori gratuiti. È chiaro che, dal punto di vista della siberiana, partire ogni game con il virtuale punteggio di 0-30 non possa tradursi in altro se non in una sconfitta netta e dolorosa. Un anno e mezzo dopo il rientro dalla squalifica, è sempre più evidente come, Maria, non sia in grado di sottomettere, come prima, le proprie avversarie, soprattutto dal punto di vista caratteriale. La spagnola torna ai quarti di finale degli Us Open dopo 5 anni ed un periodo nero dal quale pareva non poter uscire. La genuina semplicità di Carla, passata in sordina dal grande pubblico più attento all’apparenza estetica, si prende la propria rivincita sulla regina delle dive, e questa è, per lei, una splendida storia.
-Novak Djokovic fa il Novak Djokovic e non lascia scampo a Sousa, che solo l’inettitudine e l’allergia alla vittoria del candido Pouille potevano far sembrare un giocatore fenomenale. Tre set vinti senza nemmeno troppo impegno, conservando l’energia in vista di un impegnativo quarto di finale con Federer. Lo svizzero viene meno all’impegno preso e sarà quindi Millman l’avversario del serbo. Arrivati agli ultimi otto, si possono tirare le somme valutando i tabelloni dei favoriti alla vittoria finale. Nole, attualmente al vertice di questa classifica, ha avuto il percorso più agevole, simile più a quello di un ATP 500 piuttosto che a quello di uno torneo dello Slam. È ancora impossibile, per la qualità dei giocatori affrontati, valutare il suo effettivo stato di forma, anche se, attualmente, sembra competere al meglio.
-Vince Naomi Osaka ed il mondo intero esulta. Temevo che, opposta alla brutale foga della Sabalenka, la naturale simpatia della giapponese potesse essere sadicamente torchiata. Invece Naomi gestisce con cura il proprio maggior talento, spinge a sua volta, trionfa, sorride e piange. È la prima giapponese a raggiungere un simile risultato da oltre un ventennio, si dice fiera di rappresentare il proprio paese. Che personaggio, Naomi. Vederla giocare scalda il cuore e rende tutti un pò più felici.
Dal vostro cronista è tutto, a domani.
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È l’anno delle occasioni sprecate. indian wells 40/15 e servizio perde il match non concretizzando i due match Point. Halle: 2 set Point nel tie break della finale e perde al terzo. Wimbledon: match Point non concretizzato e perde al quinto. Cincinnati: breakato sempre con palla game a favore e non sfrutta neppure il vantaggio di un break nel secondo set. Usopen: andamento assurdo nella gara di questa notte… Al di là dei 2 set Point nel secondo set, anche un set Point nel terzo, un break di vantaggio nel quarto…
Lo scorso anno in campo volava, quest’anno, a parte gli AO, ha sempre faticato. Bisogna anche arrendersi all’età ed essere rimpianti e non compatiti. Scendendo in classifica, per lui sarà sempre più dura arrivare in fondo. Da tifoso di Federer da sempre, spero solo non vederlo perdere miseramente nei primi turni contro giocatori mediocri. Lui stesso dovrà rendersi conto che nessuno è eterno
Ha vinto uno slam qualche mese fa
Damiano ROlland è quello che ho scritto… Poi un stagione in cui non ha mai dato, almeno secondo me, segni della sua superiorità, ma ha sempre faticato
beh ha fatto un gran bel torneo anche a Rotterdam, considerando gli avversari. anche indian wells e wimbledon non erano affatto male, sino ad un certo punto delle ultime partite
Diego Indennimeo si, ma non ha mai dato l’impressione di avere le partite in pugno. È sempre stato molto altalenante
Vediamo quanti arriveranno a 37 anni ed essere ancora numero 2 del mondo..
Bravo
Infatti mi sembrano esagerati tutti coloro che sperano nel ritiro perché è meglio essere rimpianti che compatiti…..Mi chiedo…. fra l’altro da tifosa di Nadal , chi possa mai permettersi di compatire Federer . Credo che lui più di chiunque altro sappia cosa è meglio fare.
Continua Roger solo tu fai tennis!!! Anche se non vinci ci godiamo il tuo tennis !!! Il resto sono PALLETTARI!!!
Fausto Achilli grande disamina tecnica
Giulio Lalli hai ragione FEDERER è un incrocio di danza artistica potenza mascherata con eleganza e inventiva! Speriamo che mantenga la parola ma credo si è anche una bella persona che giochi fino a 40 anni
Mi piace pensare che sia stata solo la stagione delle occasioni sprecate e che l anno prossimo possa ancora mantenersi ad alti livelli
Roger non deve ascoltare i commenti negativi. Non hanno il diritto di dirglielo…