Sono solito guardare Fognini con l’espressione tesa di chi, con compiacenza, si aspetta di vedere ignorante guerriglia di racchette sfondate e languide accelerazioni lungolinea. Qualcosa di atipico, lussurioso, sgangherato, come un tempo, azzardando un confronto improbabile, era Marat Safin. Impossibile pensare ad una razionale dicotomia che renda il ligure il giocatore che tutti vorrebbero. Se lo fai ragionare, disciplinando l’uomo a discapito del tennista, ottieni un ordinario terraiolo, pallettaro interprete di un tennis monocorde che troppi colleghi sfoggiano nel circuito, provocando incessanti catalessi al povero pubblico presente per pietà. Sul centrale di Miami, invece, opposto a ciò che resta del leggero Nishikori, si presenta un bulletto dall’aria strafottente, che gioca con la boria di chi conosce i propri colpi e, di tanto in tanto, sa come usarli.
Wimbledon ed il Challenger di Castiglione della Pescaia, per lui, si equivalgono. Una vena di pazzia, che sfocia con un pugno al piatto corde tirato con la forza con cui Del Potro gioca, di norma, il dritto inside-out, infiamma i suoi occhi, che sadicamente irridono il povero Kei, incapace di reagire alle rapide invenzioni plasmate dal celere ed italico braccio. Smorzate, difese, pallonetti e passanti. Un completo repertorio tattico viene offerto agli amanti del bel nobile giuoco, tanto bravi a criticare quanto, nel momento del bisogno, ad osannare i propri paladini.
La Fortuna, tremenda fattucchiera, ci offre un’attesa semifinale con Nadal, che a tanti, ancora accecati dall’epica impresa, ricorda una memorabile sfida sul caldo cemento newyorkese. Quello, senza dubbio, era un altro Rafa, statico cartonato sofferente che scagliava pallate con la stessa potenza della nostra Sara Errani. Ci vollero cinque set ed un’irripetibile rimonta.
Domani, nell’umido clima di Miami, il nostro cavaliere, osservato con scrupolo da Binaghi che crederà di aver trovato la nuova promessa del tennis nostrano, sarà una partita diversa.
Tanti scambi, tanta corsa, tanti vamos. Troppi vamos.
Per Fognini, scaltro illusionista, si prospetta una mazzata. In Florida sembra però esserci il talismano. Perché, allora, non provare a crederci?
D’altronde, se la Kerber è numero 1 del mondo, significa che i miracoli, anche i più impensabili, esistono davvero.
0 comments
Se la testa funziona…anche i colpi perchè fabio ci sa fare a tennis!!!
Difficile vinca…
Faccio milano-miami a piedi/nuoto
Prendo nota !
Da tifoso di Fabio dobbiamo ammettere però che nishikori ieri ha giocato al 50×100
Anche 20 percento..
Esatto,non l ho voluto scrivere x non ricevere insulti dai tifosi accaniti 🙂
Claudio Salvini
Ora non gli tirare la sfiga
La realtà è che se aveva problemi avrebbe dovuto non scendere in campo. Come disse Federer se uno scende in campo è perché può scenderci. Quindi bravo Fabio.
Se dovesse vincere il torneo si sveglierebbe tutto sudato
Che cazzo di partita hai visto a new York? Fabio giocò un tennis stellare e rafa gioco comunque bene
Sperem
Farebbe uno splendido regalo a Flavia e al suo bambino
É se mío nonno avesse avuto le ruote?
Disamina perfetta…complimenti
Può darsi che lo vince se Federer batte Kirgios.
Anche la finale Pennetta Vs Vinci allo US OPEN non era facilmente pronosticabile eppure è successo. Se dobbiamo sognare tanto vale sognare in grande, quindi Fabio può anche vincere.
Non gufateeee
grideremmo al miracolo. Ricordiamoci che nel tennis ci vuole testa e umiltà. speriamo e auguri
Difficile…..sarei felice
Potrebbe anche vincerlo il torneo, ha un braccio magnifico, ma la testa…
Toglietegli il vino all’autore. Non perché fabio non può vincere il torneo, ma per le cazzate gratuite che dice sul suo conto.
Poi prima si parla di fortuna nell’incontrare Nadal in semi (?) e poi dice che prenderà la mazzata. Oltre al fatto che a NY fu un gran Nadal e un assurdo Fognini..
Calma ! Forse !
Forza ROGER
Sarebbe ora.