Mentre con il cuore e la mente viaggiavo tra le interminabili pianure australiane, scrutando i tabelloni e fantasticando su possibili o improbabili vacui abbinamenti, il mio corpo rischiava la perenne ipotermia, immerso nella fredda e scontrosa gelata italica. Entrando dunque in completo clima Slam, appunto dieci umili richieste, con la convinzione, come ogni volta, di non vederne avverata nemmeno una.
1. Che Agnieszka Radwanska, morbida perdente cronica, sfati il suo ruolo e trionfi, sbeffeggiando, a turno, tutte le sue insipide concorrenti, sfilettandole con superba sapienza e dimostrando al mondo, saturo di sgraziate padellatrici, perché sia universalmente conosciuta con il nome di Maga
2. Che Simona Halep, grandiosa rappresentazione del Male, ormai vuota e stanca cada al primo turno sotto i colpi prepotenti della bionda Shelby Rogers
3. Che Lucas Pouille si piazzi tra i migliori otto, illuminando la calda platea con anticipi e celeri vincenti, dimostrandosi, una volta di più, il miglior giovane del panorama mondiale
4. Che Angelique Kerber, agli ottavi, subisca un’indimenticabile sconfitta per mano della Vinci, che, con back lungolinea seguiti felinamente a rete, renda vani i goffi recuperi in massima accosciata del terzino tedesco, bloccandola, per oltre due ore, in prossimità dei teloni pubblicitari
5. Che Rafa Nadal vinca gli Australian Open, ritirandosi poi in grande stile come unico uomo capace di vincere ogni Slam per almeno due volte
6. Che qualche scellerato apprezzi i miei articoli, proponendomi un posto come inviato nei vari tornei in giro per il mondo
7. Che Stan Wawrinka faccia lo Stan Wawrinka, squarciando il torpore con l’incantevole violenza dei suoi accecanti fondamentali
8. Che Grigor Dimitrov, agli ottavi, si renda protagonista di un divino miracolo, estromettendo in quattro set il boss locale Novak Djokovic, colto da sporadici ma persistenti attacchi d’ira poi compensati da genuini siparietti
9. Che Serena Williams, in caso di finale raggiunta, incontri la Kerber e le rifili un doppio e rapido 6-1. Letale e spietata.
10. Che gli dei (cioè McEnroe e Borg) mi assistano, tenendomi lontano dalla furia dei sudditi di Federer, colmi di collera per non aver visto apparire, nemmeno una volta, il nome del loro regale prescelto.