La cronaca – L’italiano ha iniziato la contesa con una dose eccessiva di tensione addosso, dunque ha faticato ad esprimersi con disinvoltura. Nel game di apertura questa condizione sfavorevole lo ha condotto a regalare letteralmente il break all’avversario. Quest’ultimo di contro ha avuto un impatto con la gara meno contratto, sebbene anche lui non abbia particolarmente brillato, specie sotto il profilo dell’intensità. L’iberico ha comunque confermato il vantaggio al secondo gioco, facendo leva sull’esecuzione di una prima palla spesso in campo e di difficile contenimento, nonché sull’abilità di incidere oltremodo con il diritto mancino nel corso degli scambi. Mentre nel game seguente Fabbiano ha cominciato a dare segnali di ripresa, in quanto ha eseguito diverse azioni d’attacco, con colpi potenti e dalle traiettorie strette, anche se con il rovescio ha stentato, soffrendo probabilmente il gioco dell’avversario, che ha focalizzato spesso le accelerazioni proprio sul lato sinistro della metà campo del tarantino. Al quarto gioco Fabbiano si è addirittura procurato tre palle break, che però non ha saputo concretizzare. Il tennista pugliese nelle fasi successive è man mano cresciuto sotto ogni profilo, ma ha continuato a non trovare una chiave tattica utile per ribattere efficacemente ai servizi ben eseguiti dello spagnolo. Sono state infatti altre quattro le occasioni che Fabbiano ha avuto in seguito a disposizione, ma che ogni volta Verdasco ha saputo annullare con una prima palla servita in modo magistrale. L’iberico ha quindi custodito il vantaggio fino alla vittoria del parziale per 6-4. La seconda frazione è iniziata in equilibrio fino alla sue metà. Al sesto gioco Verdasco ha condotto un turno di battuta dove ha commesso per la prima volta in tutto l’incontro diversi errori gratuiti, in occasione dei duelli da fondo campo, concedendo la prima palla break del parziale, che gli si è rivelata subito fatale. Ma l’azzurro non ha saputo approfittarne, concedendo a sua volta la battuta nel game seguente. Nelle fasi successive i due tennisti hanno conservato i rispettivi turni di battuta con molta determinazione e sono giunti a regolare i conti della frazione al tie break, all’interno del quale, tuttavia, Fabbiano ha commesso numerose sbavature, riuscendo ad aggiudicarsi un solo punto e quindi cedendo il set nettamente. In merito alla terza partita, si è svolta senza soluzione di continuità rispetto alla precedente. Lo spagnolo ha ostentato nuovamente uno straordinario rendimento al servizio, dove di rado ha concesso delle opportunità, oltre a risultare nella maggior parte dei casi estremamente efficacie nel corso degli scambi. Anche l’azzurro ha potuto far valere una discreta solidità, sebbene sia risultato complessivamente meno consistente. Per di più Fabbiano non è sembrato il giocatore ammirato nelle precedenti due partite, privo forse di quel fondo di energie psicofisiche che l’aveva portato in maniera così brillante in questa fase dello Slam londinese. Sul 5-4 in favore dello spagnolo si è giunti all’epilogo della gara: Fabbiano ha concesso tre palle break all’interno del proprio turno di servizio, l’ultima delle quali è stata decisiva.
Le altre gare – Nella prima parte della giornata, Milos Raonic, 15esima testa di serie, si è affermato in modo piuttosto netto su Reilly Opelka. Mentre Kevin Anderson, quarta testa di serie del torneo, è stato sconfitto a sorpresa in tre set da Guido Pella. La prestazione del sudafricano, senza nulla togliere ai meriti dell’avversario, è stata totalmente al di sotto delle sue possibilità. Specie all’interno dei turni di battuta non ha mai trovato la necessaria continuità di rendimento, risultando spesso in affanno. Anche Karen Khachanov, decimo favorito della competizione, è stato superato dal bravo Roberto Bautista Agut, che si è affermato agevolmente in tre parziali.
I punteggi
F.Verdasco b. T.Fabbiano 6-4 7-6(1) 6-4
[15]M.Raonic b. R.Opelka 7-6(1) 6-2 6-1
[26]G.Pella b. [4]K.Anderson 6-4 6-3 7-6(4)
[23]R.Bautista Agut b. [10]K.Khachanov 6-3 7-6(3) 6-1